I grandi progetti per Roma – La Città in trasformazione

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Per chi, come me, in questi anni, lavora all’interno dell’Amministrazione capitolina, c’è una sorta di imbarazzo, nel parlare delle trasformazioni in atto nella città.

L’imbarazzo deriva dalla circostanza che, parlando delle trasformazioni della città in questi ultimi anni ci si ritrova involontariamente a fare una specie di mega spot pubblicitario a favore dell’Amministrazione.

Perché sembra quasi che, fino alla prima giunta Rutelli, in questa città non si sia fatto nulla per decenni, e che, da quel momento in poi, sia iniziata una grande trasformazione e modernizzazione dell’intera struttura urbana.

Purtroppo ciò è assolutamente vero. Non perché lo dica io ma perché questa circostanza può essere facilmente dedotta semplicemente aprendo un qualsiasi libro che parli dell’architettura a Roma nel dopoguerra.

Prendete, ad esempio, il libro di Piero Ostilio Rossi “Roma.: guida all’architettura moderna edito da Laterza. Possono cadervi le braccia nel vedere che, dopo le Olimpiadi del 1960 e fino ai Mondiali del ’90, in quanto a opere pubbliche Roma si è realizzato poco o nulla. L’elenco sta sulle dita di una mano e, in quanto a qualità dei lavori ci sarebbe molto da dire. Proviamo ad elencarli?

– sede dell’Opera Universitaria a via de Lollis (1968 Mandolesi);

– edifici della Regione a P. del Carvaggio (1968 Barucci) unico intervento organico nello sdo;

– città Giudiziaria a P.le Clodio (1969);

– Biblioteca Nazionale al Castro Pretorio (1970);

– Parcheggio di villa Borghese (1972)

– Ponte P. Nenni (1974)

– Viadotto di S.Lorenzo – tangenziale est (1975);

– I centri idrici di Laurentino e Bufalotta di Palpacelli;

– La Moschea ma non credo che sia opera pubblica nel senso che intendiamo noi

Dovremmo aggiungere i piani di zona economica e popolare ma forse della gran parte non ne siamo particolarmente orgogliosi…( “i ponti” di Laurentino, Spinacelo, Fidene, Casilino, Vigne Nuove, “il serpentone” di Corviale).

Poi tanti progetti, qualche concorso, ma pressoché nessuna realizzazione.

A questi, parlando di opere di un qualche interesse architettonico, possiamo aggiungere qualche scuola, alcune chiese, ed alcuni interventi privati di un certo interesse. Praticamente nessuno nel centro storico.

Qui sorgono quasi del tutto spontanee alcune domande:

– perché il nostro è un paese di molti progetti ma di pochissimi interventi realizzati?

– perché praticamente nulla di architettura contemporanea nella città storica e pochissimo nella città consolidata?

– Un’altra domanda, figlia della precedente: tutto questo, per la “CITTA’ STORICA” per eccellenza, lo consideriamo un bene o un male?

Vorrei conoscere i vostri commenti in proposito.

Altro c’è da dire sulla realizzazione di opere pubbliche dopo l’avvento della prima giunta Rutelli. Si è aperta una nuova stagione di progettualità sia urbanistica che edilizia, tanto pubblica quanto privata, soprattutto interventi di riqualificazione urbana e di recupero edilizio.

Vorrei elencarne alcuni, frutto della capacità e della volontà di restituire a Roma un volto di capitale, moderna ma soprattutto di rinnovamento nel rapporto con l’imprenditoria.

Non credo che sia estraneo a questa ventata di iniziative, la fiducia delle imprese e degli investitori nell’Amministrazion,e che si rivela subito per essere:

– trasparente

– al servizio della città e non di una sola parte

– chiara negli obbiettivi, esplicita e diretta nei metodi procedurali.

Inizia la stagione del “pianificar facendo” voluta da Cecchini, Minelli e Montino e che in parte ha subìto molte critiche, anche per la volontà di anticipare alcuni dei temi che verranno poi concretamente attuati nel programma del Nuovo PRG.

Gli interventi più importanti, inizialmente sono interventi di privati, dov’è più facile avere disponibilità di risorse economiche e non è necessario sottostare alle procedure delle leggi Merloni subentrate dopo gli scandali di Tangentopoli.

Progetti che hanno goduto di un grande consenso anche politico, perché condivisi nella maggioranza dei casi anche dai partiti dell’opposizione.

Alcuni dei progetti realizzati figli del fermento di quegli anni:

– il restiling e la rinnovata organizzazione della Stazione Termini;

– il recupero degli ex Molini Pantanella (in via di completamento con l’ultimo intervento dell’edificio del silos);

– il museo della Centrale ACEA Montemartini

– il recupero del Teatro Ambra Jovinelli;

– il recupero degli edifici dell’Esedra di Piazza dei Cinquecento;

– gli interventi per riqualificare via Veneto (l’anello di qualità)

– il trasferimento del mercato di Piazza Vittorio e la restituzione di una della piazze più grandi di Roma (oggi centro di molte attività) e la realizzazione dell’ES Hotel;

– la realizzazione degli edifici dell’Università di Roma 3 ed il rettorato;

– il recupero dell’ex Mattatoio;

– i progetti del programma “centopiazze”

– il progetto di Fonopoli (che purtroppo marca un po’ il passo)

– il recupero della Galleria Colonna

– naturalmente l’AUDITORIUM di Renzo Piano.

ed ancora progetti che si stanno realizzando programmati a cavallo tra la 2° giunta Rutelli e la giunta Veltroni:

– la nuova Stazione Tiburtina

– l’ampliamento della Galleria di arte moderna a Valle Giulia

– l’ampliamento del MACRo (museo di arte contemporanea a via Nizza)

– la ristrutturazione del Museo di —–via Nazionale

– il nuovo edificio dell’Ara Pacis

– Il museo MAXXI (delle arti del XXI secolo) di Zaha Hadid

– L’ampliamento dei Musei Capitolini

– Nuovo Centro Congressi Italia di Fuksas

– La Nuova Fiera di Roma

– Il programma di Campidoglio 2

– I ponti della musica (a via G. Reni) e della scienza (al gazometro)

E poi ancora:

– la riqualificazione di Piazza S. Cosimato;

– il Progetto Urbano Flaminio – Foro Italico con la riqualificazione di Pzza Mancini, Via G. Reni, Villaggio Olimpico, via Flaminia, P.le Flaminio, ricucendo il programma avviato con il progetto dell’Auditorium.

– Il nuovo Mercato dei Fiori

– L’elenco proseguirebbe ancora…

Alcune opere sono a carattere misto pubblico e privato, ma la volontà della loro realizzazione è quasi tutta pubblica e si è attuata attraverso lo strumento dell’”accordo di programma”, uno strumento che vede attore principale l’Amministrazione Capitolina, la Regione ed i privati…

Una crescita di valore, un’emozione continua.